Meccanismi psicologici di mantenimento del disturbo da binge-eating: una nuova teoria cognitivo comportamentale
Riccardo Dalle Grave – Unità Operativa Locale AIDAP Verona
Il disturbo da binge-eating (BED) è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffata non seguiti dall’uso regolare di comportamenti di compenso. Gli studi epidemiologici hanno stimato una prevalenza del BED nello 0,42% negli uomini e nell’1,25% nelle donne, con un tasso complessivo dello 0,85%. Sebbene il BED possa colpire individui di peso normale, è più frequente in quelli con peso più elevato.
In questo articolo, presento una nuova teoria cognitivo comportamentale del BED, che integra i meccanismi cognitivo comportamentali ben consolidati che mantengono gli episodi di abbuffata con ulteriori processi cognitivi e comportamentali che contribuiscono al mantenimento di un peso elevato (Figura). Sebbene non tutti questi fattori di mantenimento siano presenti nelle persone con BED, ogni paziente riporta una combinazione di questi elementi.
Eventi e cambiamenti emotivi associati
Gli eventi della vita e i cambiamenti emotivi associati spesso scatenano e mantengono gli episodi di abbuffata negli individui con BED. Il legame tra eventi della vita, cambiamenti emotivi ed episodi di abbuffata può essere compreso attraverso diverse osservazioni:
· Il cibo può essere utilizzato come distrazione da eventi avversi e problemi.
· Il cibo può aiutare ad alleviare stati emotivi negativi.
· Il cibo è spesso impiegato come mezzo di autogratificazione.
Tuttavia, nonostante il sollievo iniziale dalle emozioni negative, gli episodi di abbuffata generano frequentemente sensi di colpa, ansia e depressione. Queste emozioni negative, a loro volta, possono innescare ulteriori episodi di abbuffata, creando così un circolo vizioso.
Eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo
Una persona ha un’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo quando giudica se stessa in modo predominante, e talvolta esclusivo, sulla base del proprio peso, della forma del corpo e della capacità di controllarli. Questa psicopatologia è stata riscontrata in circa il 50% degli individui con BED e, poiché è associata a una maggiore frequenza di episodi di abbuffata, a un disagio psicologico e a un danno psicosociale più gravi, è considerata un indicatore della gravità del disturbo.
Le persone con un’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo spesso adottano diete disfunzionali e intermittenti per perdere peso, il che a sua volta aumenta la probabilità di nuovi episodi di abbuffata.
Obiettivi di peso irrealistici
Attualmente, nessun trattamento, ad eccezione della chirurgia bariatrica, è in grado di determinare una perdita di peso a lungo termine superiore al 15-20% del peso corporeo iniziale. Tuttavia, molte persone che cercano di dimagrire hanno aspettative irrealistiche riguardo a quanto peso possano effettivamente perdere. Studi condotti in Italia indicano che molte persone che intraprendono un trattamento dimagrante puntano a raggiungere una riduzione del peso corporeo pari in media al 32%.
Inoltre, le persone con un peso elevato che ricercano un trattamento per l’obesità spesso hanno altri obiettivi “primari” irrealistici, che sperano di ottenere attraverso la perdita di peso, come migliorare le relazioni interpersonali, aumentare la fiducia in se stesse, trovare un partner o ottenere un nuovo lavoro.
Le ricerche eseguite in Italia hanno trovato un’associazione legame tra obiettivi di peso e obiettivi primari irrealistici e interruzione del trattamento. Inoltre, obiettivi di peso non realistici possono portare le persone con BED ad alternare episodi di abbuffata e l’adozione di diete disfunzionali e intermittenti, perpetuando così il ciclo vizioso abbuffate – dieta disfunzionale – abbuffata.
Dieta disfunzionale
Alcuni individui con BED cercano di controllare il proprio peso e modificare la forma del corpo adottando, in modo intermittente, diete disfunzionali caratterizzate da regole estreme e rigide. Questo approccio dietetico rende quasi inevitabili ulteriori episodi di abbuffata. Infatti, più le regole dietetiche sono rigide e numerose, maggiore è la probabilità che vengano infrante. Quando ciò accade, gli individui tendono a interpretare la loro incapacità di rispettare tali regole come prova di una mancanza di autocontrollo, anziché riconoscere che le regole stesse sono eccessivamente rigide o estreme.
Questa modalità di “pensiero tutto o niente” porta a un temporaneo abbandono degli sforzi per ridurre l’apporto calorico, provocando un nuovo episodio di abbuffata. Il ciclo di dieta rigida ed estrema, inevitabile violazione delle regole, senso di colpa e conseguente abbuffata perpetua il disturbo e ostacola un controllo sostenibile del peso
Alimentazione eccessiva e sregolata
Tra un episodio di abbuffata e l’altro, gli individui con BED tendono spesso a mangiare in eccesso e a seguire abitudini alimentari sregolate, caratterizzate da una mancanza di moderazione flessibile nell’assunzione di cibo. I comportamenti alimentari sregolati possono includere:
- Saltare i pasti
- Fare spuntini frequenti o spiluccare tra i pasti
- Consumare porzioni eccessive e cibi “spazzatura” ricchi di calorie, grassi saturi, zuccheri e/o sale (ad es. hamburger, hot dog, pollo fritto, patatine fritte, bevande zuccherate, dolci trasformati, pizza)
Questo modello di eccesso alimentare e di alimentazione sregolata spesso si traduce in un apporto calorico giornaliero elevato, contribuendo all’insorgenza e al mantenimento di un peso più elevato.
Peso elevato
La predisposizione genetica a un peso più elevato, combinata con episodi di abbuffata, alimentazione eccessiva e sregolata, spiega perché è comune tra gli individui con BED avere un peso elevato. Come illustrato nella figura, un peso elevato aumenta il rischio di sviluppare lo stigma del peso interiorizzato, che a sua volta alimenta l’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo, gli obiettivi di peso irrealistici e l’adozione intermittente di pratiche dietetiche disfunzionali. Questo ciclo perpetua ulteriori episodi di alimentazione sregolata, eccesso di cibo e abbuffate. Di conseguenza, un peso elevato non solo predispone gli individui al BED, ma aggrava anche il disturbo attraverso questi meccanismi interconnessi.
Sedentarietà
Molti individui con BED e peso elevato adottano uno stile di vita sedentario. Il basso dispendio energetico contribuisce allo sviluppo e al mantenimento di un peso elevato, il quale rende l’attività fisica più difficile e meno piacevole, perpetuando così il ciclo di inattività e aumento di peso.
Stigma del peso interiorizzato
Lo stigma del peso interiorizzato si verifica quando gli individui adottano come proprie le credenze sociali negative e stereotipate nei confronti delle persone con peso elevato. Ciò li porta a percepirsi inferiori rispetto a chi riesce a controllare il proprio peso, sviluppando pensieri continui di autocritica come: “Sono così pigro”, “Non ho forza di volontà”, “Mi odio perché non ho alcun autocontrollo”, “Sono un fallimento” e “Sono brutto e disgustoso”.
Le persone con stigma del peso interiorizzato spesso gestiscono le loro emozioni negative attraverso episodi di abbuffata e alimentazione eccessiva. Trovano poco piacere nell’attività fisica e nello sport, tendendo ad evitarli. La loro bassa autoefficacia e la convinzione di non avere forza di volontà ostacolano ulteriormente i loro tentativi di controllare l’alimentazione e il peso e li può anche portare a evitare il trattamento per paura di fallire.
Conclusioni
La nuova teoria cognitivo-comportamentale del mantenimento del BED è innovativa perché riconosce l’importanza di affrontare non solo gli episodi di abbuffata, ma anche l’alimentazione sregolata ed eccessiva tra un episodio e l’altro. Inoltre, il modello considera tra i fattori di mantenimento anche lo stile di vita sedentario, gli obiettivi di perdita di peso non realistici, gli obiettivi primari associati e lo stigma del peso interiorizzato. Secondo questo modello, il trattamento del BED dovrebbe affrontare e in modo personalizzato e flessibile in ogni singolo paziente i processi primari che contribuiscono al mantenimento del disturbo.
Referenze
Cooper Z, Calugi S, Dalle Grave R. Controlling binge eating and weight: a treatment for binge eating disorder worth researching? Eat Weight Disord. 2019;25(4):1105-9. doi: 10.1007/s40519-019-00734-4.
Dalle Grave R, Calugi S, Sartirana M. Cognitive behaviour therapy for binge-eating disorder. Springer Nature. In press