La maggior parte degli integratori vitaminici e minerali non aiuta a prevenire o a trattare le malattie cardiovascolari

A cura di Riccardo Dalle Grave

Gli integratori vitaminici e minerali sono frequentemente raccomandati e usati e per migliorare la salute in generale e aumentare la longevità. Nel 2012, secondo i dati riportati dal National Health and Nutrition Survey, è stato calcolato che circa il 52% della popolazione degli Stati Uniti d’America assumeva supplementi vitaminici e minerali, sebbene nella comunità scientifica non ci sia ancora un consenso se questa integrazione alla dieta abbia un effetto benefico nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari (CVD).

Un gruppo di ricercatori, guidati dal famoso nutrizionista canadese David Jenkins (ideatore dell’indice glicemico), ha recentemente pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology una revisione sistematica e metanalitica di 179 trial randomizzati e controllati (RCT), pubblicati dal gennaio 2012 all’ottobre 2017, sugli effetti dell’integrazione vitaminica e minerale nella prevenzione e nel trattamento delle CVD.

Gli autori hanno trovato che nessuno dei quattro supplementi vitaminici e minerali (multivitaminici, vitamina D, calcio e vitamina C) ha un effetto significativo nelle CVD e in tutte le cause di mortalità. L’unica eccezione sembra essere l’effetto benefico dell’acido folico nella prevenzione dell’ictus. In due dei sette RCT l’acido folico ha determinato una riduzione del rischio di ictus (RR, 0.80, P=.003), un dato confermato dal China Stroke Primary Prevention Trial. Gli autori canadesi hanno anche trovato che la niacina e gli antiossidanti sembrano aumentare il rischio di tutte le cause di mortalità, mentre le vitamine A, B6 ed E, i multivitaminici, il beta-carotene, lo zinco, il ferro, il magnesio e il ferro non hanno un effetto significativo nelle CVD e in tutte le cause di mortalità.

Gli autori, commentando i loro risultati, concludono che l’evidenza attuale è insufficiente per raccomandare singoli nutrienti o loro combinazioni (ad eccezione del beta-carotene e della vitamina E, che non vanno raccomandati) per prevenire e trattare le CVD e il cancro. In assenza di ulteriori studi, i dati attuali rinforzano il consiglio di focalizzarsi su modalità alimentari salutari, piuttosto che sui supplementi nutrizionali, cercando di incrementare l’assunzione di alimenti vegetali che contengono la maggior parte delle vitamine e dei sali minerali necessari.

 

Fonte

Jenkins DJA, Spence JD, Giovannucci EL, Kim YI, Josse R, Vieth R, et al. (2018) Supplemental Vitamins and Minerals for CVD Prevention and Treatment. Journal of the American College of Cardiology 71 (22):2570-2584. doi:10.1016/j.jacc.2018.04.020