Immagine corporea negativa ed evitamento dell’esposizione corporea

Le persone con immagine corporea negativa spesso evitano di guardare il loro corpo e di farsi guardare.

Evitamenti tipici includono:

  • Evitare di pesarsi
  • Indossare abiti che nascondono il corpo
  • Evitare luoghi dove si espone il corpo
  • Evitare il contatto con le persone
  • Evitare di guardarsi
  • Evitare di farsi guardare

L’evitamento dell’esposizione del corpo è usato per ridurre l’ansia e le preoccupazioni per la propria forma del corpo, ma mantiene l’insoddisfazione corporea perché non permette di sfidare le convinzioni e le paure sul proprio corpo. L’evitamento non permette di apprendere informazioni realistiche sul proprio corpo e di imparare a sentirsi meno ansiosi e stressati quando va affrontata una situazione che richieda l’esposizione corporea. L’evitamento non permette anche di comprendere che le conseguenze negative (per es. essere ricevere commenti negativi della gente per la forma del proprio corpo) spesso non si materializzano e può accentuare la convinzione che il proprio corpo sia inaccettabile e che sia assolutamente necessario nasconderlo. Inoltre, impedisce di socializzare, di avere intimità con il partner, di andare in piscina o al mare, di cambiarsi negli spogliatoi pubblici e di comprarsi nuovi abiti. Infine, non fa apprendere abilità per gestire le conseguenze temute quando accadono.

Il miglior modo per affrontare l’evitamento dell’esposizione del corpo – e le sue conseguenze – è di esporsi alle situazioni che causano disagio, per testare le predizioni e affrontare le eventuali conseguenze negative.

Il primo passo è elencare le situazioni evitate mettendole in ordine sulla base del grado di disagio che esse creano.

Il secondo passo è pianificare le esposizioni partendo da quelle che creano meno disagio per poi gradualmente arrivare ad affrontare quelle più che ne creano di più. Le esposizioni che in genere vanno affrontate includono:

  1. Guardare il proprio corpo
  2. Far vedere la forma del proprio corpo agli altri (per es. indossando abiti attillati o il costume in piscina)
  3. Interrompere la pratica di vestirsi e svestirsi al buio
  4. Abbandonare i vestiti coprenti
  5. Partecipare ad attività che implichino un certo grado di esposizione del corpo (per es. nuotare) ed eseguirne altre che richiedano la consapevolezza e l’accettazione del proprio corpo (per es. applicare una lozione per il corpo, farsi fare un massaggio, prendere lezioni di yoga).

L’esposizione progressiva del proprio corpo si associa in genere a una graduale diminuzione della preoccupazione per la forma del corpo, perché le conseguenze temute quasi sempre non si verificano, e a un miglioramento dell’immagine corporea, della socializzazione e della fiducia in sé stessi.

 

Riccardo Dalle Grave