Esercizio fisico eccessivo e compulsivo: che cos’è, quali funzioni ha e come affrontarlo

Riccardo Dalle Grave

L’esercizio è definito “eccessivo” quando la sua durata, frequenza e intensità eccede quello che è richiesto per il raggiungimento e il mantenimento dello stato di salute fisica e aumenta il rischio di produrre dei danni fisici. L’esercizio è definito “compulsivo” quando è associato al senso soggettivo di essere obbligati o spinti a esercitarsi, ha la priorità rispetto alle altre attività della giornata ed è associato a sensi di colpa e ansia quando è rimandato.

L’esercizio fisico eccessivo e compulsivo può essere praticato nell’esecuzione dell’attività sportiva (per es. aumentando la durata, l’intensità, la frequenza, la ripetitività di quanto previsto dall’allenamento), durante lo svolgimento delle comuni attività giornaliere (per es. camminando eccessivamente, rimanendo in piedi al posto di stare seduti mentre si studia o si lavora) e in modo anomalo (per es. eseguendo un numero eccessivo di flessioni o addominali ogni giorno).

Le funzioni principali dell’esercizio fisico eccessivo e compulsivo sono due: (i) controllare il peso e la forma del corpo; (2) modulare le emozioni.

I pazienti che si pensa pratichino esercizio fisico in modo eccessivo e compulsivo vanno aiutati a rendersene conto, registrando la loro attività fisica giornaliera in una scheda di monitoraggio o utilizzando un contapassi o un accelerometro. Poi, se la sua presenza è confermata, vanno educati sui sui effetti avversi (per es. danni fisici, perdita di tempo, compromissione delle relazioni sociali, eccessiva perdita di peso, eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo) per aiutarli a raggiungere la conclusione che è l’esercizio fisico eccessivo e compulsivo è problema da affrontare.

I pazienti vanno poi aiutati a gestire la spinta a esercitarsi praticando delle attività distraenti e usando delle frasi che facilitano la tolleranza dell’impulso ad esercitarsi. Può essere anche utile incoraggiare i pazienti a praticare un esercizio fisico salutare assieme ad altre persone. Nel caso i pazienti pratichino uno sport agonistico è opportuno consigliare di sospendere transitoriamente gli allenamenti e le competizioni, perché il continuare a fare esercizio fisico in modo intenso può creare gravi danni alla loro salute. Se l’esercizio è usato per ridurre la tensione o le emozioni negative, i pazienti possono essere istruiti a usare strategie e procedure derivate dalla terapia cognitivo comportamentale per modulare le emozioni in modo più funzionale. Infine, se i pazienti non sono in grado di gestire l’impulso a esercitarsi in modo eccessivo possono essere aiutati a implementare le procedure per limitare l’esercizio fisico con l’assistenza di un’altra persona da loro identificata.

Referenze

Dalle Grave  R (2015). La Terapia Cognitivo Comportamentale Multistep dei Disturbi dell’Alimentazione. Teoria, Trattamento e Casi Clinici. Eclipsi, Firenze

Dalle Grave  R (2016). Come vincere i disturbi dell’alimentazione. Un programma basato sulla terapia cognitivo comportamentale. Seconda Edizione. Positive Press, Verona