Il ruolo del monitoraggio nel mantenimento del successo della perdita di peso

A cura di Simona Calugi

Fonte: Laitner MH, Minski SA, Perri MG. The role of self-monitoring in the maintenance of weight loss success. Eat Behav. 2016 Mar 2;21:193-197. doi: 10.1016/j.eatbeh.2016.03.005. [Epub ahead of print]

Il monitoraggio del comportamento alimentare e non solo, è considerato uno strumento essenziale negli interventi comportamentali di perdita di peso. La letteratura scientifica ne ha dimostrato l’utilità in una serie di studi in cui emerge una relazione stretta e positiva tra perdita di peso e compilazione delle schede di monitoraggio. Queste ricerche, però, si sono principalmente focalizzate sulle fasi iniziali del trattamento e quindi hanno valutato prevalentemente la perdita di peso. Al contrario lo studio qui descritto analizza l’effetto del monitoraggio dell’alimentazione sulla perdita di peso a breve e a lungo termine e descrive un intervento di modificazione di stile di vita diviso in due fasi, la Fase 1, della durata di 6 mesi dedicata alla perdita di peso e la Fase 2 dedicata al mantenimento del peso, della durata di 12 mesi.

I dati raccolti provengono da un più ampio studio randomizzato finalizzato all’esplorazione dell’efficacia di tre differenti programmi di mantenimento della perdita di peso, uno caratterizzato da incontri faccia a faccia due volte al mese, uno con incontri telefonici nello stesso periodi e infine uno con invio di lettere sempre con la stessa frequenza.

I partecipanti, tutte donne, che hanno completato la Fase 1 sono 234, ma i partecipanti che hanno completato entrambe le fasi e che sono stati inclusi nell’analisi statistica sono 152. Ai partecipanti era chiesto di monitorare l’alimentazione per almeno tre giorni alla settimana, anche nella fase di mantenimento del peso.

Con una procedura statistica (cluster analysis) il campione è stato diviso in tre gruppi sulla base dell’entità del cambiamento del peso nelle due fasi: (i) il gruppo che perde una buona quantità di peso nella Fase 1 ma ne recupera una parte nella Fase 2 (gruppo con moderato successo); (ii) il gruppo che perde poco peso nella Fase 1 e ne recupera nella Fase 2 (gruppo con scarso successo); (iii) il gruppo che perde una grande quantità di peso nella prima fase e continua a perderne nella seconda (gruppo con alto successo). Il confronto tra questi tre gruppi evidenzia che, nella Fase 1, il gruppo con scarso successo ha completato un numero significativamente minore di schede di monitoraggio rispetto agli altri due gruppi, che invece hanno un numero di simile di schede completate. Nella Fase 2, il gruppo con alto successo ha completato un numero significativamente più alto di schede degli altri due gruppi, che non differiscono tra loro sul completamento di schede. Inoltre, un’analisi di mediazione ha indicato che il numero di schede di monitoraggio completate durante la Fase 1 spiega parzialmente la relazione tra il partecipare agli incontri e la percentuale di cambiamento del peso durante questa fase. Infine, il numero di schede completate nella fase 2 spiega totalmente l’effetto della presenza alle sedute e la percentuale di cambiamento del peso.

Gli autori concludono lo studio sottolineando l’importanza della compilazione del monitoraggio anche dopo la fase iniziale di perdita di peso per favorire il mantenimento del peso perduto. Inoltre, l’analisi di mediazione permette di ipotizzare che i partecipanti che hanno maggiore opportunità di monitorare l’alimentazione e di valutare i progressi, hanno anche più probabilità di correggersi in corso d’opera o rinforzare alcuni comportamenti, tanto da ottenere maggiori risultati dal loro percorso.

Questa ricerca, che sottolinea l’importanza del monitoraggio dell’alimentazione, ampiamente utilizzato nei programmi di modificazione di stile di vita, fornisce ai clinici spunti importanti di lavoro. Nei programmi di ultima generazione, però, il monitoraggio non riguarda soltanto il cibo e le bevande consumate, ma anche i pensieri, le preoccupazioni o gli stati emotivi che possono avere un effetto sull’alimentazione. Inoltre, si propone di utilizzare questo strumento “in tempo reale”, strategia che permette di aumentare l’accuratezza del monitoraggio e fa capire al paziente che alcuni comportamenti non sono fuori dal controllo e possono essere modificati. Lo studio di questo “più moderno” strumento potrebbe aggiungere un tassello al miglioramento della terapia per la perdita e il mantenimento del peso, una sfida ancora lontana dall’essere vinta.