Caro ginecologo…

A cura della Dott.ssa Maria Grazia Rubeo e del dr. Domenico Filardo

Caro ginecologo,

spesso si rivolgono a te, ragazze adolescenti e giovani donne alla ricerca di un intervento terapeutico per una persistente amenorrea secondaria. Come ben sai tra le possibili cause, alla base di questo problema, vi è una consistente perdita di peso, conseguente a una potente restrizione alimentare, a volte di frequente riscontro tra le ragazze, e in modo particolare in quelle che soffrono di anoressia nervosa.

L’amenorrea, insorge in conseguenza di un’anomala secrezione pulsatile dell’ormone ipotalamico GnRH, che sua volta causa una ridotta secrezione pulsatile del LH (simile a quella delle ragazze prepuberi) da parte dell’ipofisi e una bassa produzione da parte delle ovaie di estrogeni. Questo quadro, generalmente riscontrabile nei casi d’importante e persistente restrizione alimentare, stress o eccessiva attività fisica, si risolve, nella maggior parte dei casi con il ritorno a un peso corporeo salutare, con la scomparsa dell’iperattività fisica e della restrizione alimentare.

Caro ginecologo, non dimenticarti che una delle conseguenze più temibili dell’ipoestrogenismo è l’osteopenia, da ridotta apposizione corticale, tanto più temibile quanto più, è precoce l’insorgenza del disturbo. La riduzione della massa ossea, inoltre, è direttamente correlata con la durata dell’amenorrea e con il BMI (indice di massa corporea) e quindi più in generale con la durata del problema stesso.

Il riconoscere, infatti, che l’amenorrea è secondaria alla restrizione alimentare e al dimagrimento, e che un intervento sui fattori di mantenimento (tra cui la dieta) sia il primo obiettivo della terapia, può essere una risposta corretta in grado di orientare le ragazze verso un trattamento adeguato. Al contrario, la somministrazione di estrogeni come cura dell’amenorrea, oltre a non tenere in considerazione del “sintomo amenorrea”, nel contesto di un più complesso problema, funge da rinforzo di negazione del problema, avallando il falso senso della normalità e ponendo in secondo piano i fattori psicopatologici del disturbo.

Gli estrogeni, inoltre, non aumentano la formazione dell’osso, ma possono sopprimere sia la formazione sia la perdita di osso e quindi possono impedire il recupero della massa ossea perduta. Inoltre negli adolescenti che non hanno ancora completato l’accrescimento, l’uso di estrogeni, può causare una fusione prematura delle epifisi e l’arresto della crescita.

In conclusione, caro ginecologo, per una corretta soluzione del problema, ricordati che la somministrazione di estrogeni in una ragazza con amenorrea, conseguente all’eccesiva perdita di massa grassa, non è consigliata, mentre l’indicazione terapeutica migliore è quella di eliminare la restrizione alimentare con il fine di ristabilire la quota fisiologica del grasso corporeo.

Se hai dei dubbi e gradisci un supporto di chi giornalmente si occupa di questo, puoi metterti in contatto con l’Aidap (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso) e parlane con un professionista esperto nei disturbi dell’alimentazione e nei problemi del peso.

 

Fonti

Emozioni e Cibo n° 1, Caro ginecologo… di Maria Grazia Rubeo

Come vincere i disturbi dell’alimentazione di Riccardo Dalle Grave, Positive Press, 2016