Internalizzazione dello stigma del peso e psicopatologia del disturbo dell’alimentazione in pazienti con obesità
A cura di: Barbara Segattini (Casa di Cura Villa Garda) e Simona Calugi (AIDAP Empoli/Firenze)
Negli ultimi anni sempre maggiore attenzione ha ricevuto il costrutto dell’interiorizzazione dello stigma del peso. Con questo termine si indica la tendenza di persone in sovrappeso o con obesità ad auto-colpevolizzarsi e ad attribuire a se stesse una serie di accezioni negative a causa del loro peso.
Alcuni studi hanno evidenziato che alti livelli di interiorizzazione dello stigma predicono bassi livelli di autostima, esponendo l’individuo a stati depressivi e di forte ansia, pregiudicandone la salute globale. Tuttavia, in letteratura sono pochi gli studi che hanno analizzato la relazione fra interiorizzazione dello stigma del peso e la psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione in pazienti con obesità, e nello specifico, non risultano studi che abbiano approfondito la relazione fra questi due costrutti.
Uno studio appena pubblicato ha indagato le possibili relazioni fra il nucleo psicopatologico del disturbo dell’alimentazione, misurato mediante l’intervista Eating Disorder Examination (EDE) e le variabili che rappresentano l’interiorizzazione dello stigma del peso, rilevate dagli item del Weight Bias Internalization Scale (WBIS), utilizzando la procedura statistica della network analysis.
L’analisi, condotta su un campione di 2.113 pazienti in attesa di un trattamento riabilitativo residenziale per la gestione dell’obesità clinica, ha evidenziato che l’insoddisfazione corporea, il controllo del peso e dell’alimentazione sembrano avere un ruolo centrale nella relazione fra le variabili che costituiscono la psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e l’interiorizzazione dello stigma del peso.
Analizzando la relazione fra il cluster della psicopatologia specifica e il cluster dell’interiorizzazione dello stigma del peso, nessuna variabile risulta avere il ruolo di “ponte” tra i due costrutti. Le possibili spiegazioni che gli autori hanno fornito per questo risultato riguardano la potenziale rilevanza di ogni variabile nel fare da ponte tra i due costrutti, oppure l’assenza di variabili ponte in quanto i due costrutti sono potenzialmente sovrapponibili.
Lo studio, ad oggi, è il primo ad utilizzare la network analysis per indagare la relazione fra psicopatologia dell’alimentazione e lo stigma interiorizzato in pazienti con obesità. Inoltre, l’ampia numerosità del campione permette di aggiungere informazioni rilevanti riguardo la popolazione di pazienti con obesità che intraprendono un percorso riabilitativo specifico.
In conclusione, questo studio mette in luce il ruolo rilevante dell’insoddisfazione corporea e del controllo sul peso e sull’alimentazione, utilizzando una procedura statistica che apre nuovi modi di indagare i meccanismi psicologici implicati nella gestione dell’obesità.
Tratto da: Calugi, S.; Segattini, B.; Cattaneo, G.; Chimini, M.; Dalle Grave, A.; Dametti, L.; Molgora, M.;
Dalle Grave, R. Weight Bias Internalization and Eating Disorder Psychopathology in Treatment-Seeking Patients with Obesity. Nutrients 2023, 15, 2932. https://doi.org/10.3390/nu15132932