Strategie per affrontare l’uso del cibo come fonte predominate di gratificazione

Dr. Riccardo Dalle Grave

Il bisogno di gratificazione è un elemento fondamentale nella nostra vita e Il cibo, oltre ad essere necessario per la nostra sopravvivenza, rappresenta un’importante fonte di piacere per la maggior parte degli esseri umani. Alcune persone, però, usano il cibo come principale e a volte unica fonte di gratificazione nella vita. Si divertono ad organizzare serate con gli amici per provare nuovi ristoranti; programmano le vacanze a seconda del cibo che troveranno e mangiano quando non hanno niente di meglio fare o sono annoiati. Usare il cibo come predominante o unica fronte gratificazione, tuttavia, è uno dei meccanismi implicati nello sviluppo dell’obesità ed è un potente ostacolo alla perdita e al mantenimento del peso.

Questo problema può essere affrontato con alcune strategie e procedure della terapia cognitiva comportamentale dell’obesità.

Identificare le attività gratificanti e loro conseguenze

Il primo passo è identificare le proprie specifiche “attività gratificanti” e disegnarle su un grafico a torta in cui la dimensione di ogni fetta rappresenta il grado di gratificazione ricavato da ciascuna attività gratificante (cioè più grande è la fetta, più è gratificante l’attività).

Se si hanno difficoltà nell’identificare gratificazioni diverse dal cibo, è possibile che questo sia dovuto al fatto che alcune attività gratificanti siano diventate parte della propria vita senza esserene più consapevoli. Per chiarire che cosa sono le attività gratificanti, può essere utile concentrarsi sulle proprie giornate tipiche, per capire se interrompere alcune attività di routine – come fare una pausa caffè con i colleghi, portare un bambino a scuola o ascoltare la musica in macchina – sarebbe causa di frustrazione e di una riduzione generale della soddisfazione quotidiana.

Una volta creata la lista delle attività gratificanti, dovrebbe essere disegnato il grafico a torta: più un’attività è gratificante, più grande deve essere la fetta corrispondente. Il modo migliore per capire la dimensione della fetta che rappresenta l’attività gratificante è pensare all’intensità e alla durata della frustrazione quando non si è in grado di farla – più è frustrante la conseguenza, più grande deve essere la fetta.

La Figura  mostra un esempio di grafico a torta disfunzionale dominato da una grande fetta che rappresenta la gratificazione ottenuta dal cibo, che è accompagnata da poche altre attività meno gratificanti, e un grafico a torta funzionale con un numero maggiore di attività gratificanti e nessuna predominante.

Figura. Un grafico a torta disfunzionale (a sinistra) e un grafico a torta funzionale (a destra) delle attività gratificanti

Analizzare le implicazioni di usare il cibo come principale fonte di gratificazione

Dopo aver disegnato il grafico a torta, con l’aiuto del terapeuta vanno analizzate le principali conseguenze negative dell’uso del cibo come principale forma di gratificazione. Avere un grafico a torta con una fetta dominante può essere rischioso per tre motivi principali

  1. Quando la gratificazione è prevalentemente rappresentata da una singola attività, è probabile che tutto vada bene finché può essere messa in pratica, ma quando per qualche motivo non può esserlo, la vita sembra meno significativa e soddisfacente.
  2. La gratificazione basata su un dominio prevalente si auto-perpetua e marginalizza altre attività. Di conseguenza, interessi, atteggiamenti e relazioni possono ridursi a situazioni in cui il cibo deve essere presente.
  3. Se l’attività gratificante predominante, come il comportamento alimentare, viene praticata in eccesso, può avere conseguenze negative per la salute e rappresentare un fattore che promuove l’insorgenza e il mantenimento dell’obesità.
Migliorare l’importanza di altre attività gratificanti

Questa strategia ha il vantaggio di rendere la vita più piacevole, creare e mantenere nuove opportunità di gratificazione e non avere solo il cibo come forma primaria di ricompensa.

Alcune attività che si potrebbero intraprendere sono quelle che si era soliti fare in passato ma che poi sono state abbandonate oppure sono quelle che gli amici o i colleghi di lavoro svolgono nel tempo libero. Se si pensa di non avere tempo per altre attività, poiché si è troppo occupati con la famiglia e il lavoro, ecc., va ricordato che per ottenere un buon risultato nella perdita e nel mantenimento del peso, è essenziale considerare il trattamento come una priorità nella vita, e trovare nuove fonti di gratificazione potrebbe essere un passo molto importante in questo processo.

Il passo successivo consiste nel scegliere una o due attività gratificanti da includere nella propria vita. Queste possono riguardare qualsiasi cosa, purché siano fattibili e abituali. È preferibile, se possibile, coinvolgere altre persone (specialmente altri significativi) in modo che sia più probabile per loro portarle avanti nel tempo. È importante tenere presente che le attività gratificanti possono cambiare nel corso del tempo, poiché possono venire eliminate quelle che risultano inadatte e identificate e adottate attività aggiuntive.

La Tabella riporta un elenco di potenziali attività gratificanti che possono essere utilizzate in alternativa all’uso del cibo come gratificazione.


Tabella. Alcune attività gratificanti da adottare in alternativo all’uso del cibo come gratificazione


  • Arti visive (disegnare, dipingere, scolpire, fotografare, ecc.)
  • Arti che utilizzano il corpo (danzare, fare del mimo, fare improvvisazione, recitare, canta­re da soli o in un coro, ecc.)
  • Arti marziali (Akido, Judo, Karate, Lotta libera, ecc.)
  • Attività all’aperto (osservare gli uccelli, fare giardinaggio, pescare, andare a caccia, fare canoa, andare in barca, fare passeggiate, pattinare sul ghiaccio, sciare, fare delle escur­sioni, ecc.)
  • Attività di artigianato (fare dei cesti, rilegare dei libri, lavorare all’uncinetto, ricamare, lavo­rare a maglia, lavorare il cuoio, fare dei vestiti, cucire, ecc.)
  • Interessi scientifici (anatomia, biologia, fisica, medicina, matematica, zoologia, antropo­logia, psicologia, sociologia, ecc.)
  • Attività socializzanti (conversare, attività di gruppo, andare o organizzare feste, lezioni di danza, ecc.)
  • Crescita personale (leggere libri di auto-aiuto, partecipare a seminari, iscriversi a corsi di formazione, visitare mostre d’arte e musei, ecc.)
  • Dar sfogo ai sentimenti (parlare, scrivere un diario, urlare, prendere a pugni un cuscino)
  • Esercizi fisici (camminare, andare in bicicletta, nuotare, fare yoga, pattinare, eseguire esercizi di rilassamento, danza aerobica, stretching, pesi, ginnastica calistenica)
  • Giochi (carte, scacchi, puzzle, monopoli, anagrammi, ecc.)
  • Lettura (narrativa, romanzi, poemi, gialli, ecc.)
  • Studi accademici (iscriversi a scuole universitarie o parauniversitarie)
  • Vedere spettacoli (film, commedie, danza, opere liriche, concerti, ecc.)
  • Vedere sport (calcio, basket, ciclismo, tennis, pallavolo, sci, ecc.)
  • Sviluppare abilità emotive (migliorare la propria empatia, ascoltando con più attenzione le persone e cercando di capire che cosa gli altri vogliano e sentano; fare pratica nell’as­sertività; rivolgersi ai bambini in modo non autoritario; imparare a tollerare la frustrazione; imparare a gestire la solitudine)
  • Sviluppare abilità intellettuali (ragionare sull’interpretazione degli eventi cercando gli er­rori logici, imparare a formulare domande in modo più preciso, imparare ad articolare ed esprimere meglio le proprie idee, acquisire conoscenze in vari campi)
  • Sviluppare abilità sociali (avviare nuove amicizie o migliorare quelle già esistenti; cercare un compagno/a o impegnarsi maggiormente con quello attuale; esprimere meglio le proprie emozioni con gli altri)
  • Migliorare l’ambiente dove si vive (abbellire la propria casa, comperare una nuova casa, ecc.)
  • Dedicarsi al fai da te (farsi da mangiare, fare le riparazioni della casa e dell’auto, fare il proprio budget, controllare il conto corrente, fare la denuncia dei redditi, ecc.)
  • Dedicarsi con più impegno al lavoro e alla carriera (analizzare se esiste la possibilità di potenziali miglioramenti, vedere se ci sono delle possibilità di cambiare il lavoro, ecc.)
  • Sviluppare interessi e attività ricreative (aumentare il tempo dedicato ai propri hobby; cercare nuovi interessi o attività ricreative)
  • Cercare di migliorare la salute (controllare il peso, fare attività fisica, eliminare le droghe, l’alcol, il fumo; andare a fare un controllo dal medico o dal dentista)
  • Migliorare la propria sessualità (raccogliere informazioni, liberarsi dalle compulsioni sfi­dando le idee che ci sono dietro, rimuovere le inibizioni, che sono auto-frustranti, espri­mendo i propri desideri e sogni; fare degli esperimenti).