Psicopatologia nucleare in pazienti con disturbo da binge-eating che richiedono un trattamento: uno studio di network analysis

A cura di: Selvaggia Sermattei – AIDAP Firenze e Empoli

L’approccio tradizionale alla psicopatologia considera i disturbi psicologici come entità latenti che si manifestano attraverso sintomi osservabili indipendenti, mentre teorie più recenti hanno iniziato a considerare tali disturbi come il risultato di interazioni tra sintomi che possono influenzarsi a vicenda.

Per lo studio di queste interazioni risulta particolarmente utile l’utilizzo di modelli di network analysis poiché questi riescono ad individuare quali sintomi risultano più centrali in un disturbo e la forza con cui interagiscono fra loro.

Alcuni recenti studi hanno utilizzato la network analysis per esaminare i disturbi dell’alimentazione (in campioni con anoressia nervosa e bulimia nervosa e in gruppi con diagnosi miste) indicando il ruolo chiave nella psicopatologia specifica dell’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo.

Nonostante questa psicopatologia legata all’immagine corporea non sia un attuale criterio diagnostico per il disturbo da binge-eating (BED), alcuni studi indicano la sua presenza in circa la metà dei pazienti con BED e questa sembra essere un indicatore di gravità migliore rispetto all’attuale specificatore previsto dal DSM 5 (frequenza delle abbuffate).

Dato che finora nessuno studio ha applicato il modello della network analysis alla psicopatologia del BED, lo scopo di una recente ricerca condotta da Wang e colleghi e pubblicata su Psycological Medicine, è stato quello di applicare il modello della network analysis per valutare la psicopatologia del BED e per identificarne i sintomi più centrali e influenti, in pazienti che richiedevano un trattamento.

Il campione è stato costituito da 788 individui con BED (Indice di Massa Corporea (IMC) medio di 38,07; DS=6,8) la cui diagnosi è stata confermata con la Structured Clinical Interview per l’Asse I del DSM-IV (SCID-I), mentre la psicopatologia usata per la costruzione del modello di network è stata valutata utilizzando l’Eating Disorder Examination (EDE).

I risultati mostrano che l’eccessiva valutazione della forma del corpo e del peso emergono nella rete come i sintomi con più forte associazione fra loro e più alta centralità, ovvero con maggiore influenza sugli altri sintomi. Invece, sintomi comportamentali come le abbuffate, il mangiare di nascosto e la restrizione dell’alimentazione sono risultati meno centrali. Anche l’IMC è risultato un sintomo periferico nella network analysis con la minima influenza sui sintomi adiacenti.

La rete è risultata stabile, consentendo interpretazioni affidabili (coefficiente di stabilità di centralità = 0,74).

Questi dati, in linea con precedenti ricerche, sostengono l’ipotesi che l’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo rappresenti la psicopatologia nucleare del BED e che essa non rifletta semplicemente la preoccupazione per l’eccesso di peso, dato che questo risulta essere un sintomo periferico nel network. Inoltre, tali esiti, supportando la teoria transdiagnostica dei disturbi dell’alimentazione, dal punto di vista clinico, avvalorano l’importanza di fornire ai pazienti con BED, terapie che non siano esclusivamente mirate alla modificazione del peso o alla regolarizzazione dell’alimentazione ma che pongano enfasi sull’affrontare il problema dell’immagine corporea (come la CBT-E).

Gli autori concludono sottolineando che il limite maggiore dello studio consiste nella sua natura cross-sectional che non consente di distinguere relazioni temporali fra i sintomi ed auspicano che ricerche future possano, attraverso studi longitudinali, far luce sui cambiamenti nel tempo (naturali o conseguenti ad una terapia) del network della psicopatologia del BED.

Nonostante questa limitazione, lo studio, rimane il primo ad aver indagato attraverso la network analysis, la psicopatologia del BED, e conferma il ruolo nucleare dell’eccessiva valutazione della forma del corpo e del peso, suggerendone la sua inclusione come specificatore diagnostico per il DSM.

 

Fonte: Wang, S. B., Jones, P. J., Dreier, M., Elliott, H., & Grilo, C. M. (2018). Core psychopathology of treatment-seeking patients with binge-eating disorder: a network analysis investigation. Psychological medicine, 1-6.