Prevenzione delle malattie cardiovascolari con la perdita di peso: dati promettenti da una nuova analisi dei dati del LOOK AHEAD study

Riccardo Dalle Grave

Nonostante ci sia una buona evidenza che gli interventi di perdita di peso riducano l’incidenza del diabete negli adulti ad alto rischio, non è ancora chiaro se tali benefici si estendano alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infatti, sebbene il Qing Diabetes Prevention Follow-up Study eseguito in Cina abbia trovato una riduzione della mortalità per le malattie cardiovascolari, questo esito non è stato non è stato confermato dal Look AHEAD (Action for Health in Diabetes) study.

Il Look AHEAD trial è stato condotto in 16 centri degli Stati Uniti e ha reclutato 5.145 individui con obesità o sovrappeso associati a diabete di tipo 2. Metà dei partecipanti sono stati allocati a random a un intervento intensivo di perdita di peso di modificazione dello stile di vita basato sulla terapia comportamentale e metà a un programma educativo e di supporto. Entrambi i gruppi hanno ricevuto le cure mediche di routine dai loro medici. Sebbene l’intervento basato sulla modificazione dello stile di vita abbia determinato un calo di peso superiore rispetto al programma educativo e di supporto (8,6% vs. 0,7% a 1 anno; 6,0% vs. 3,5% a 10 anni) e benefici aggiuntivi su outcome come la malattia renale, la disabilità, la depressione e la qualità del sonno, esso non ha determinato un significativo effetto sull’incidenza delle malattie cardiovascolari.

Aaron Baum e colleghi, in un recente articolo pubblicato su The Lancet Diabetes & Endocrinology, hanno però utilizzato una metodologia chiamata “causal forest modelling” per identificare gli effetti eterogenei dei trattamenti (HTEs) in una metà causale del campione (training set) del Look AHEAD trial e hanno applicato i modelli Cox proportional hazards per testare i potenziali HTEs sulla rimanente metà dei dati (set di test).  L’analisi ha dimostrato che i partecipanti che avevano livelli di HbA1c ≥ 6·8% o bassi livelli di HbA1c (<6,8%) e un buon stato di salute (> 48 allla SF-36) hanno ottenuto una significativa riduzione dell’incidenza dell’esito cardiovascolare composito primario (morte per malattie cardiovascolari, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, ospedalizzazione per angina). Questi due sottogruppi, che costituivano l’85% dell’intero campione, sono stati controbilanciati dal 15% dei partecipanti che avevano bassi livelli di HbA1c e uno stato di salute scadente, in cui si è osservato un rischio doppio dell’esito primario statisticamente significativo, e in tal modo lo studio ha avuto un esito nullo sulle malattie cardiovascolari.

I risultati di questo studio hanno implicazioni per la ricerca e la clinica.  Per quanto riguarda la ricerca i dati sottolineano l’importanza di analizzare gli effetti eterogenei della risposta al trattamento, che potrebbero portare in futuro a personalizzare gli interventi di perdita di peso basati sulla modificazione dello stile di vita. Per quanto riguarda la clinica lo studio indica che un intervento di perdita di peso basato sulla modificazione dello stile di vita ottiene importanti benefici sulla salute e una riduzione significativa degli eventi cardiovascolari nel sottogruppo con diabete di tipo 2 moderatamente o debolmente controllato o con diabete ben controllato e buona salute riportata: un sottogruppo che potrebbe essere facilmente identificato con il dosaggio dell’ HbA1c e un breve questionario sulla salute generale, come l’SF-36

 

Fonte: Baum A, Scarpa J, Bruzelius E, Tamler R, Basu S, Faghmous J. Targeting weight loss interventions to reduce cardiovascular complications of type 2 diabetes: a machine learning-based post-hoc analysis of heterogeneous treatment e ects in the Look AHEAD trial. Lancet Diabetes Endocrinol 2017; published online July 12. http://dx.doi. org/10.1016/S2213-8587(17)30176-6.