Studi sulle diete per la perdita di peso: abbiamo bisogno di aiuto, non di promozioni commerciali sulla dieta.

A cura di Massimiliano Sartirana e Simona Calugi

Fonte: Yoni Freedhoff and Kevin D Hall.  Weight loss diet studies: we need help not hype. Lancet; Volume 388, No. 10047, p849–851, 27 August 2016

Nel corso degli ultimi decenni, numerosi studi clinici randomizzati e controllati hanno confrontato diversi tipi di diete per il trattamento dell’obesità e, nonostante abbiano fornito chiare raccomandazioni cliniche, la promozione di diete di vario genere continua senza sosta.

L’informazione generale che ricaviamo dalla letteratura sulla perdita di peso è che anche la dieta più naif è in grado di determinare un successo a breve termine. Ma, dal momento che l’obesità è una condizione cronica, la sfida più grande che ci troviamo ad affrontare riguarda il mantenimento del peso nel lungo termine. Ad oggi, nessuno studio longitudinale ha evidenziato una maggiore efficacia sulla perdita di peso di una dieta rispetto ad un’altra né differenze nel mantenimento del peso perduto. Nella letteratura scientifica un famoso trial randomizzato e controllato di intervento dietetico (DIRECT), celebrato come la prova della superiorità della dieta a basso contenuto di carboidrati sulla dieta a basso contenuto di grassi, ha evidenziato come la prima sia stata in grado di determinare, in un periodo di 2 anni, una perdita di peso media superiore di 1,8 kg rispetto alla seconda. La differenza, che ad un qualunque clinico appare irrilevante, è tra le più grandi osservate.

Ancora in questo studio è evidente la somiglianza, a lungo termine, del cambiamento medio di peso corporeo, indipendentemente dal tipo di dieta prescritta. Entrambe le diete, e come queste molte altre, sono in grado di determinare una rapida perdita di peso iniziale che poi rallenta dopo circa sei mesi e a cui poi segue un lento recupero del peso.

L’analisi della ricerca sull’andamento del peso corporeo permette di fare alcune considerazioni.

Innanzitutto, questo tipico andamento del peso corporeo, seppur potenzialmente favorito da un rallentamento del metabolismo basale, sembra essere principalmente determinato da un decadimento esponenziale dell’aderenza alla prescrizione dietetica, a sua volta, probabilmente dovuto ad un aumento di appetito e associato alla difficoltà nel mantenere scelte alimentari e comportamenti che influenzano la capacità del paziente di gratificarsi, celebrare, e socializzare in modo adeguato con il cibo.

A conferma di questo, nel trial DIRECT viene evidenziato che nel momento della maggiore perdita di peso, l’energia assunta con il cibo si pareggia con la spesa energetica (entrambe calcolate con un valido modello matematico basato sulle dinamiche del metabolismo umano e del peso corporeo) ed è diminuita rispetto all’inizio di circa 200 kcal al giorno. Al contrario l’assunzione energetica media nel momento dell’arresto del peso è aumentata di 700-1000 kcal al giorno rispetto all’iniziale riduzione. Dopo un anno il peso corporeo medio, anche se ancora ridotto di diversi chilogrammi, risale in risposta all’assunzione media di energia, che torna quasi ai livelli iniziali.

Purtroppo, in generale, la ricerca sull’aderenza è carente e complicata dall’uso di automonitoraggi o questionari sull’assunzione di energia che non sono in grado di fornire informazioni affidabili sui cambiamenti dell’assunzione di energia nel corso di un trattamento.

Complessivamente sembra necessario un cambiamento di prospettiva in cui, invece, che continuare a porsi la domanda su quale tipo di dieta possa garantire una miglior gestione del peso a lungo termine sarebbe meglio interrogarsi sulle differenze individuali (modi di pensare, comportamenti) tra coloro che hanno più successo di altri nella perdita e nel mantenimento del peso. Gli studi dovrebbero meglio chiarire come adattare diete efficaci al singolo individuo e migliorare la comprensione di come la nostra società e la vita di tutti giorni (l’industria alimentare, i fattori socio economici, le competenze culinarie, le richieste lavorative, le comorbilità mediche, le responsabilità assistenziali e molto altro) possano influenzare le abilità di mantenere cambiamenti duraturi nello stile di vita.

Incoronare una dieta perché offre una differenza clinicamente insignificante nel peso corporeo alimenta il mercato della dieta, non aiuta la dieta. È giunto il momento di iniziare ad aiutare veramente!