Il trattamento dell’obesità e del diabete basato sulla modificazione dello stile di vita: progressi, nuovi orizzonti e casi clinici

A cura di: Domenico Filardo – Socio Ordinario Aidap, Polistena (RC)

Nella splendida cornice del Centro Pastorale Paolo VI a Brescia, alla presenza di numerosi professionisti provenienti da tutt’Italia, si è tenuto lo scorso 27 e 28 marzo, il congresso nazionale Aidap.

Le relazioni delle due giornate si sono focalizzate sul trattamento, basato sulla modificazione dello stile di vita, delle cosiddette malattie croniche non trasmissibili, l’obesità e il diabete di tipo due, oramai dilaganti e conseguenti all’adozione di stili di vita non salutari. Gli elevati costi, che gravano sui SSN di tutto il mondo, per curare le patologie derivanti da obesità e diabete, hanno fatto diventare questo problema una priorità. Le proposte provenienti dall’industria della dieta e i trattamenti dietologici prescrittivi, anche se sono efficaci nel breve termine, risultano fallimentari nel medio lungo termine. Per tale motivo sono stati sviluppati dei programmi di modificazione dello stile di vita, basati sulla terapia cognitiva comportamentale e al convegno di Brescia, è stato fatto un focus sui progressi e sui nuovi orizzonti, relativi, a queste tipologie di trattamento.

Il congresso si è articolato in quattro sessioni. Nella prima, si è parlato d’integrazione, della strumentazione e dei dispositivi utilizzati nell’obesità e nel diabete. Nella seconda, l’ospite straniero, Elisabeth Venditti ha tenuto il workshop, Lifestyle modification to prevent or delay diabetes: The DPP/DPPOS trial. Nelle ultime due sessioni, si è dato spazio alla discussione sui progressi e sui nuovi orizzonti dei trattamenti basati sulla modificazione dello stile di vita e all’illustrazione dei casi clinici.

In apertura dei lavori congressuali, la Dr.ssa Maria Luisa Fonte e il Dr. Pietro Putignano, hanno rispettivamente, disquisito sull’utilità dell’integrazione con la fibra e con estratti vegetali nelle dislipidemie e nel diabete di tipo due. Il Prof. Battistini, ha tenuto una relazione sugli odierni condizionamenti agli stili di vita e sugli strumenti che si utilizzano per valutarli e monitorarli. In chiusura della prima sessione il Prof. Enzo Nisoli ha tenuto una relazione sulle modificazioni biologiche indotte a livello endocrinologico e metabolico dai cambiamenti degli stili di vita.

Nella seconda sessione la Prof.ssa Elisabeth Venditti, nel suo workshop ha illustrato il DPP (Diabetes Prevention Program), un trial clinico randomizzato condotto negli Usa, su 3234 soggetti di età superiore a 25 anni, di varie etnie, con ridotta tolleranza al glucosio. Lo studio ha dimostrato, che un intervento basato sulla modificazione dello stile di vita, ha dato esiti superiori di riduzione del rischio di sviluppare il diabete rispetto all’utilizzo della sola metformina e al placebo, indipendentemente dall’etnia, dall’età, dal BMI e dal sesso in un periodo di quattro anni (58% vs 31%) e una riduzione del peso corporeo in sei mesi rispettivamente di 7 kg con la lifestyle modification e di 3 kg con la sola metformina.

Le due sessioni della seconda giornata hanno affrontato i punti chiave della tematica del convegno.

La Dr.ssa Elena Centis ha focalizzato il suo intervento sulle strategie e le procedure utilizzate per ingaggiare il paziente nella modificazione dello stile di vita, evidenziando la necessità di stabilire con il paziente stesso, una relazione positiva che esprima empatia e aggiri le resistenze, che aiuta a creare e a rinforzare la motivazione al cambiamento con il fine di sviluppare un rapporto di tipo collaborativo diverso da quello che si stabilisce nel tradizionale approccio di tipo prescrittivo. A seguire, la Dr.ssa Emanuela Ferrara, ha illustrato i dati indicanti che il vero problema della perdita di peso non è costituito dalla tipologia di dieta ma dall’aderenza alla dieta e ha centrato il suo discorso sulle strategie e sulle procedure comportamentali che si utilizzano per aumentare l’aderenza alla stessa. Il Dr. Fabio Soave si è occupato delle problematiche legate ad aumentare l’adesione all’attività fisica, esponendo una serie di test di facile esecuzione, atti a valutare la fitness fisica e finalizzati a un’autogestione dell’attività fisica.

La Dr.ssa Simona Calugi si è occupata dei fattori cognitivi che influenzano la perdita e il mantenimento del peso a lungo termine, illustrando le strategie e le procedure specifiche della CBT, che aiutano il paziente a ottenere dei risultati duraturi nel tempo. Per quanto riguarda la perdita di peso, ha enfatizzato l’importanza di aumentare il controllo sull’alimentazione e di identificare e affrontare, con la costruzione della formulazione personalizzata, gli ostacoli alla perdita di peso. Per il mantenimento del peso, ha spiegato che le strategie chiavi sono rappresentate dall’affrontare gli obiettivi irrealistici, gli obiettivi primari, migliorare la soddisfazione per il risultato raggiunto e aumentare il senso di autoefficacia.

L’imminente arrivo, anche in Italia, per il trattamento dell’obesità, della liraglutide 3,0 mg, ha reso molto interessante la relazione del Prof. Giulio Marchesini che ha illustrato gli studi fin qui fatti sull’utilizzo della terapia farmacologica nel trattamento dell’obesità e gli studi sulla classe di farmaci GLP-1 agonista cui appartiene la liraglutide.

Il Dr. Riccardo Dalle Grave nella sua relazione ha descritto il programma di riabilitazione intensiva ospedaliera di Villa Garda per l’obesità grave. Il ricovero, della durata di 21 giorni o di 60 giorni nei casi di super obesità in preparazione alla chirurgia bariatrica, s’inserisce all’interno della modificazione dello stile di vita basata sulla terapia cognitivo comportamentale dell’obesità e una particolare attenzione è data alla gestione del peso nel post-ricovero.

Il Dr. Giuseppe Marinari, ha incentrato il suo intervento sull’associazione della chirurgia bariatrica alla modificazione dello stile di vita, spiegando che i vantaggi della combinazione della CBT con la chirurgia bariatrica sono quelli di migliorare i risultati della perdita di peso, di scongiurare il recupero del peso e trattare le comorbidità psichiche dell’obesità.

La sessione si è conclusa, con l’intervento della Prof.ssa Venditti che ha ricapitolato i risultati del DPP e ha parlato delle attuali tendenze e delle nuove tecnologie utilizzate nella gestione dell’obesità e della prevenzione del diabete.

Nell’ultima sessione, come da tradizione dei convegni Aidap, sono stati esposti i casi clinici. Nel primo la Dr.ssa De Kolitscher e il Dr. Sartirana, hanno descritto un caso clinico trattato con la modificazione dello stile di vita ambulatoriale individuale. Nel secondo, le Dr.sse Natalia Mazzetta e Arianna Mazzotti, hanno riportato l’esperienza di un caso clinico trattato con la modificazione dello stile di vita ambulatoriale di gruppo. Di seguito la Dr.ssa Banderali ha esposto un caso clinico trattato con il ricovero riabilitativo basato sulla modificazione dello stile di vita. In conclusione del congresso il Dr. Felice Mangeri ha riportato, corredata da alcuni video, l’esperienza dei gruppi “Ballando”, dove la modificazione dello stile di vita era affidata a un’attività ludica quale il ballo.

In definitiva, il messaggio venuto fuori dal congresso di Brescia, è stato che la modificazione dello stile di vita occupa un ruolo chiave nel trattamento dell’obesità e del diabete di tipo due e che è imprescindibile da qualunque altro trattamento venga utilizzato, da quello farmacologico alla chirurgia bariatrica.