Il chief medical officer del national health service inglese raccomanda la cbt-e per la cura dei disturbi dell’alimentazione

A cura di: Riccardo Dalle Grave, Direttore scientifico AIDAP

Per leggere l’articolo originale in inglese nel sito della Wellcome Trust clicca qui.

I pazientiche soffrono di disturbidell’alimentazione – ovunqueessivivano e indipendentemente dalla loro età o diagnosi specifica – dovrebbero avere rapido accesso a un nuovo trattamento presso il National Health Service (NHS) inglese, secondo unarecente raccomandazione del Chief Medical Officer, chesi propone di affrontareilcrescenteproblemadeidisturbidell’alimentazione, come l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa.

Il trattamento, chiamatoterapiacognitivo-comportamentalemigliorata o ‘CBT-E‘, è statosviluppato con un finanziamento a lungotermine del Wellcome Trust pressolil Centre for Research on Eating Disorders del’Università di Oxford Centre. La CBT-E è il primo trattamento per idisturbidell’alimentazione a mostrarerisultatipositivi per ipazienti di tutte le età e diagnosi.

Oggi, nelle sue raccomandazionichiave per il NHS, cheaccompagnano la relazioneannuale del 2015 dal titolo “Health of the 51%: Women” il Chief Medical Officer ha dettochel’NHSinglesedovrebbecommissionareservizi per fornire la CBT-E aipazienti.

NelRegnoUnitosistimachealmeno 725.000 personesoffrano di disturbidell’alimentazione, di cui circa il 10% sonomaschi e il 90% sono di sessofemminile. Le cifrepubblicatenel 2014 dall’Health and Care Information Centre hannomostratochec’èstato un costanteaumentodeiricoveriospedalieri a causadei disturbidell’alimentazione dal 2005-6, con un incremento di circa il 7% ogni anno.

La CBT-E è ilprodotto di un programmaesteso di ricercaclinicafinanziata dal Wellcome Trust. Negliultimi 15 anni, unaserie di studirandomizzaticontrollati per valutareil suopotenzialeuso come trattamentosonostatieffettuatinelRegnoUnito, Australia, Danimarca, Germania, Italia e StatiUniti.

La Wellcome Trust ha anchesupportato unanuova forma di formazione on-line sulla CBT-E per iterapeuitiper inmodocheiltrattamentopossa essereimplementatorapidamente. In passato la lentaformazionedeiterapeuti è stataunodeiprincipaliostacoliall’implementazione di nuovitrattamentipsicologici. Usandoquestonuovo metodo, più di 700 terapeuti in tuttoilmondohannoricevutounaformazionecentratasul web nella CBT-E negliultimi 18 mesi.

Il professor Christopher Fairburn, che ha sviluppatoiltrattamentopressoil Centre for Research on Eating Disorders delll’Università di Oxford, e che ha lavorato in questo campo da oltre 30 anni, ha dichiarato: “Per la prima voltac’è un unicotrattamentoefficacechefunziona in tuttiidisturbidel’lalimentazione – tra cui l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e ildisturbo da binge-eating – e in tuttiigruppi di età. Il trattamentosemplificheràillavorodeimedici e porterà al miglioramentodella salute deipazienti”.

Il Dr John Isaac, capo del Neuroscience and Mental Health al Wellcome Trust, ha dichiarato: “I disturbidell’alimentazione possonoesseredevastanti e preoccupanti, stiamoassistendo a un costanteaumento del numero di pazientiche ne sonoaffetti. La CBT-E è unapotentedimostrazione di come un attentosviluppo di nuoveterapiepsicologiche, supportate da studiclinicisulargascala, sia in grado di portareiltrattamento a un ampionumero di pazienti. Miaugurochel’introduzione di questonuovoserviziopotrà fare la differenza per la vita deipazienti”.

Lorna Garner, Chief Operating Officer di Beat, un gruppo caritatevolechesostiene le personeaffette da disturbidell’alimentazione, ha detto: “Beat da tempo stafacendounacampagna per ipazienti con disturbi alimentari affinché abbiano accessotempestivoalleterapiechehanno evidenza di efficacia. Siamo molto incoraggiati da questaraccomandazione del Chief Medical Officer che, se attuataavrà un impattodrammatico e positivo su una percentuale molto elevata di personeaffette da disturbidell’alimentazione. I dati a disposizione dimostranochel’interventoprecoce ha non solo ilmigliorrisultato per ipazienti, ma ha anche un impatto molto positivosull’economia e sullasocietànelsuocomplesso”.