Disturbi dell’alimentazione: perché la CBT-E funziona?

A cura di: Riccardo Dalle Grave, Direttore scientifico AIDAP

Clicca qui per leggere la versione originale in inglese nel sito della BBC.

Il Chief MedicalDoctor Inglese, Dame Sally Davies, ha affermato di volere che tutte le persone affette da disturbi dell’alimentazione siano in grado di accedere a un certo tipo di terapia psicologica on-line chiamata terapia cognitivo-comportamentale migliorata (CBT-E) e vuole che sia a disposizione per tutte le età in tutto il Paese. Il trattamento può essere utilizzato per qualsiasi disturbo dell’alimentazione ed è molto efficace.

Ma che cos’è la CBT-E e come funziona? Abbiamo chiesto al medico che ha inventato il trattamento, il professor Chris Fairburn.

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Prof. Christopher Fairburn del Centro CREDO dell’Università di Oxford

La CBT-E è una terapia psicologica progettata specificamente per i problemi alimentari. “È diversa per ogni persona e in tal in modo si adatta alle loro specifico problema alimentare”, afferma il prof Fairburn.

“I terapeuti e la persona con il problema alimentare lavorano assieme per scoprire perché il problema si mantiene e poi progettano assieme un trattamento per superarlo”.

Il controllo è una parte fondamentale del trattamento e le persone con disturbi dell’alimentazione si sentono spesso fuori controllo.

Il trattamento può durare in media da quattro a sei mesi con un massimo di 30 sedute intensive. Anche se differisce da persona a persona, il trattamento segue un andamento tipico. In primo luogo c’è una fase di assessment per scoprire cosa c’è che non va. Poi c’è una fase educativa, per aiutare la persona a capire perché mantengono il disturbo dell’alimentazione. Il resto del trattamento è tutto focalizzato su come uscire dal problema alimentare.

“Quello che le persone affette da disturbo dell’alimentazione pensano del loro corpo e come lo vedono è molto problematico, in particolare quelle con anoressia o bulimia. La CBT E aiuta le persone a realizzare che il modo che hanno di vedere il loro corpo è piuttosto impreciso – in particolare quello che fanno per valutare la forma del loro corpo lo fa sembrare più grande di quello che è”.

“Li aiutiamo a fare un passo indietro, a vedere il loro corpo per quello che è, a renderlo meno importante nella loro vita e ad avere una prospettiva più ampia per valutare sé stessi”, dice il prof Fairburn.

Le persone che hanno ricevuto la CBT-E hanno tassi di ricaduta molto bassi. Un problema maggiore per le persone con disturbi dell’alimentazione è che tendono a ritornare nelle loro vecchie cattive abitudini. E quando lo fanno, possono reagire molto negativamente a questi passi indietro. “Le persone possono sentirsi sopraffatte da un passo indietro. Per tale motivo le aiutiamo a capire perché è successo e a non essere demoralizzate. Alle persone viene insegnato come spegnere rapidamente il problema che si è riacceso. A poco a poco, questi passi indietro si verificano meno frequentemente. Le persone imparano a essere in controllo”.

“Mostriamo alle persone come possono rimettere a posto la loro vita”. Il Prof Fairburn dice la CBT-E funziona perché terapeuti non cercano di combattere la persona con il disturbo dell’alimentazione. “Questo porta le persone a difendersi e a resistere, oppure a evitare il problema e non parlarne”.

“Vediamo persone che hanno veramente paura, ma non sanno come cambiare e sono molto esitanti a chiedere aiuto. Le persuadiamo a parlare delle loro difficoltà. Gli mostriamo che possiamo lavorare assieme e aiutarle a rimettere a posto la loro vita”.

Le persone cercano aiuto online, ma questo metodo è meno efficace delle sedute faccia a faccia.

Il Chief Medical Doctor Inglese, Dame Sally Davies, afferma di volere che la CBT-E sia disponibile online per chiunque persona affetta da un disturbo dell’alimentazione. Ma il prof Fairburn non crede che sia la soluzione. “La maggior parte dei giovani sono molto ambivalenti su come ottenere aiuto e abbandonano i siti web rapidamente. Le sedute faccia a faccia funzionano molto meglio. Stiamo sviluppando una versione on-line ma sarà indirizzata soprattutto alle persone che sono nelle prime fasi di un disturbo”, dice.

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Il Chief MedicalDoctor Inglese, Dame Sally Davies

Il prof Fairburn crede che il governo dovrebbe fare di più. “Alcuni servizi clinici specializzati nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione nel nostro Paese offrono la CBT-E, ma questa offerta è disomogenea. Tutti dovrebbero avere accesso a questa forma di terapia, ovunque essi vivano, qualunque sia la loro età – il loro servizio NHS dovrebbe potergliela offrire”.